Psicologia del retrogaming
Questa immagine si situa al confine tra due mondi. E’ la notte del 25 dicembre, da qualche parte in un paese piccolo ed accogliente. Una scrivania ospita un nuovo computer, protagonista assoluto della scena: un Commodore Amiga 500. Il monitor ci mostra un gioco di guerra, ma si tratta di un’opera dissacrante a sufficienza da farsi perdonare ogni presunta colpa. Dall’angolo a sinistra, in penombra, pronto per essere messo da parte (almeno per il momento), ci saluta un Commodore 64, (…)