Cresceva l’erba.
Ridiamo un po’, piangiamo un po’.
Crescerà l’erba.
—
Cresceva l’erba. Nasciamo e già esistono una infinità di cose. I nostri genitori. I nomi delle strade. Le case del nostro quartiere. Il mare. Le montagne. Gli abitanti della Terra, umani e non. Le stelle. Tutto si muoveva già, anche senza di noi. Chissà se pensiamo di essere importanti, chissà se possiamo davvero essere importanti per gli altri.
Ridiamo un po’. I giorni passano e siamo coinvolti dai nostri progetti, dai nostri affetti, da qualche amore. Riusciamo ad amare oppure non sappiamo come si fa? Passano gli anni ed alcuni sogni si fanno lontani, come non fossero più nostri, altri li ritroviamo, pochi, a volte uno solo. E’ il più vero tra i nostri sogni? E se non ne abbiamo più nemmeno uno tra le dita, allora cosa facciamo? Abbiamo mai avuto abbastanza coraggio da avere dei sogni?
Piangiamo un po’. La vita presenta il conto. A volte è troppo presto. Anzi, lo è sempre. Dopotutto, almeno un po’, ci pensavamo immuni alle malattie, al dolore… non è vero? Ci pensavamo capaci di salvare o almeno di aiutare gli esseri che amiamo? Passano gli anni e scopriamo che nemmeno le nostre facoltà, il nostro saper fare le cose, persino il nostro andare al bagno da soli è “nostro”. Cosa faremo delle nostre esperienze? Chi ameremo ancora, chi sarà ancora con noi? Avremo amato davvero? Abbiamo imparato a farlo, finalmente?
Crescerà ancora l’erba. Una vita dopo l’altra, la grande danza dell’esistenza della coscienza continua nell’Universo. Vi avremo preso parte, saremo stati importanti, sarà stato importante il nostro esserci stati, il nostro aver provato a migliorare le cose. Ci avremo provato? Se non puoi fare il bene, almeno prova a non fare il male.
Ma se ti sarà riuscito di fare il bene… allora grazie, grazie di cuore, a nome di tutti quanti.
(dedicato ad un paziente)
—
(Photo by Kelly Sikkema on Unsplash)