Daniele Rostellato, Psicologo - Filosofia Clinica

Psico-Dharma

Dire “Buddshimo” è un po’ come dire “meditazione”: difficile capire cosa effettivamente si stia intendendo. C’è bisogno di specificare, delimitare, comunicare con chiarezza che cosa effettivamente si stia pensando. Si tratta dopotutto dell’effetto della evoluzione di questi termini: parole antiche che hanno attraversato i secoli (anche i millenni) e le diverse culture umane che le hanno considerate, utilizzate ed, inevitabilmente, mutate. Sentivo da qualche tempo il bisogno di raccontare che cosa effettivamente per me significhino alcuni concetti del Buddhismo e (…)

Dove vanno a finire le lacrime.

Un cestino: un oggetto decisamente umile, poco visibile eppure tanto essenziale. Serve ad accogliere qualcosa di cui ci disfiamo, il più delle volte volentieri. Si potrebbe fare un parallelismo tra le lacrime ed il sudore: entrambi sono il segno che uno sforzo è stato compiuto, che un sacrificio, piccolo o grande, lo abbiamo pur messo in pratica. Se ci prepariamo per una competizione allora sudore significa impegno, rappresenta la nostra determinazione, la nostra voglia di vincere. Se ci impegniamo in (…)

Non vietate la violenza, lenite il dolore.

Non vietate la violenza. Lì fuori c’è buio ed in qualche anfratto, tra le case, nelle case oppure in un parcheggio lei si farà vedere ancora. Se le date la caccia, si farà più forte, perché imparerà a difendersi, proprio osservandovi. Se le rispondete a dovere, allora avrà vinto perché sarà entrata dentro di voi. Da dove arriva il fumo se non dal fuoco? Ed cosa serve allora combattere il fumo, agitarsi, soffiare, aprire le finestre, urlare e lamentarsi, se (…)

Io ed i miei errori, siamo un esercito.

E’ notte e sto pensando ad una paziente. Non che la cosa sia una novità. Amo il mio lavoro e tutte le persone che incontro, in qualche misura, entrano a far parte di me, della mia vita. Non la trovo una “invasione”: quando sto con le persone ci sto con tutto me stesso e con tutta la quiete di cui sono capace. Questa paziente non sa cosa fare, non sa dove andare. Ne parlo perché penso sia qualcosa che può (…)

Gruppi Zenit

Che cos’è un Gruppo Zenit? Un Gruppo Zenit è un formato da poche persone (non più di 8, non meno di 4) con sulle spalle un compito piuttosto particolare: trovare la propria direzione. Si giunge ai gruppi di meditazione con la voglia di imparare a meditare, ma qual è la domanda che ci ha portati lì? Solitamente si ha a che fare con una stanza in cui un insegnante ci parla, mentre chi ascolta resta in silenzio. Le nostre esigenze (…)

Psicologia del retrogaming

Questa immagine si situa al confine tra due mondi. E’ la notte del 25 dicembre, da qualche parte in un paese piccolo ed accogliente. Una scrivania ospita un nuovo computer, protagonista assoluto della scena: un Commodore Amiga 500. Il monitor ci mostra un gioco di guerra, ma si tratta di un’opera dissacrante a sufficienza da farsi perdonare ogni presunta colpa. Dall’angolo a sinistra, in penombra, pronto per essere messo da parte (almeno per il momento), ci saluta un Commodore 64, (…)

Incontri di Meditazione in piccoli Gruppi di Ascolto e Sostegno Psicologico

Si comincia il 26 maggio, un venerdì, con la possibilità di scegliere tra due orari: dalle 13 alle 14 e dalle 17 alle 18. Che cosa faremo? Andremo insieme incontro alla realtà. Forse insieme farà un po’ meno paura o forse ne farà di più, ma comunque saremo insieme. Ci si incontrerà in gruppo, un “piccolo gruppo“, con un massimo di otto partecipanti. Ci si conoscerà pian piano, guardandosi, prima di tutto. Cercando di ragionare sulle proprie storie e sulle (…)