Categoria: <span>Filosofia</span>

Non andrà tutto bene.

C’è un insano ottimismo nell’aria. Adesso che il numero dei contagi incomincia a farsi meno allarmante e che la fine dell’isolamento forzato della popolazione si fa per lo meno immaginabile, inizia a circolare la sensazione che si potrà riprendere presto a comportarsi come prima. Allora significa che non si è capito nulla. L’essere umano è una specie che si autodefinisce molto intelligente, “sapiens sapiens” si direbbe. Invece a quanto pare la cosa non sembra riguardare poi molti individui. Il corona (…)

Parole per ottenere

In questa delicata fase delle nostre vite (ammesso che sia solo tale e che non diventi la nuova norma) assistiamo a quello che sembra un utilizzo strumentale delle parole. Certo, quando mai l’utilizzo dei termini non è “strumentale”? Il linguaggio d’altra parte è un mezzo per comunicare. A volte però diviene più spiccatamente un modo per “far fare” qualcosa ad un altro, precisamente al nostro interlocutore. Se una persona si ammala, spesso si dice che sta “combattendo” la malattia, che (…)

Come le ali di una farfalla

“…la vita, finché viene vissuta concretamente, è di là sia da concetti che da immagini. Per comprenderla, bisogna immergervisi, bisogna prendere direttamente contatto con essa; staccarne un pezzo per esaminarlo vuol dire ucciderla: mentre pensate di averne penetrata l’essenza, essa è svanita, ha cessato di essere vita, è divenuta qualcosa di immobile e di disseccato.” (D.T. Suzuki, 2013, Saggi sul Buddhismo Zen, Edizioni Mediterranee, pag. 103) Daisetsu Teitarō Suzuki nasce a Kanazawa, in Giappone, il 18 ottobre del 1870. Giunto (…)

Meditare: non funziona.

No, non è un titolo provocatorio. In questi giorni, lo potete leggere un po’ su tutti i giornali (anche su quelli seri), più o meno tutti i siti web che propongono “esercizi di meditazione” sono presi d’assalto. La meditazione, almeno intesa in questo modo, non funziona. Non si medita per rilassarsi, non si medita per essere felici. Se volete rilassarvi guardatevi una serie TV, se volete essere felici cercate di pensare a cosa vi impedisce di esserlo. Può già rappresentare (…)

Rilassarsi. Come?

Sembra un paradosso. Eppure “ordinarci” di rilassarci quando si è molto agitati è (in piccolo) un po’ comparabile a quello che accade quando si dice “calmati!” a qualcuno che si sta arrabbiando: si ottiene il meraviglioso risultato di portarlo immediatamente dall’agitazione all’ira. D’altra parte, perché mai imponendomi di rilassarmi dovrei riuscirci? Esistono delle ragioni precise, anche se magari non le conosco tutte, che mi hanno portato a sperimentare una sensazione spiacevole, di agitazione o di ansia. Cosa si fa di (…)

Lettera ai miei dubbi

Cari Dubbi, oggi ci salutiamo. La ragione è semplice: ho deciso di abbandonarvi, di proseguire. Mi sono dibattuto a lungo sull’opportunità di pubblicare il mio primo libro in questo periodo: l’epidemia è diventata ciò che conosciamo adesso quando l’editore mi aveva già contattato. Il virus ha iniziato a cambiare le nostre vite dopo l’e-mail in cui mi si annunciava che il testo era buono, che meritava una possibilità. È iniziato poi lo stillicidio delle cifre, la consapevolezza di essere letteralmente (…)

Il silenzio nella mente

“Il banco è fatto di legno pressato, me lo hanno insegnato a casa. Non è vero legno, è un insieme di tanti piccoli pezzetti, tenuti insieme con la colla. Sopra ci mettono poi un foglio di un altro materiale, liscio, che a passarci le dita i polpastrelli si inchiodano. Passo l’unghia dell’indice sul bordo: i pezzetti di legno li sento bene, anche senza guardare. Fanno tutti un gran casino. Non c’è nessuno in cattedra. Guardo fuori dalla finestra. Come mi (…)

Come un sasso in uno stagno

Una piccola pietra vola diritta nell’acqua. Un tonfo sordo unito ad un’idea cristallina. Poi piccole onde circolari, che si allargano, arrivano lontano e poi scompaiono. Esterno, notte. Una donna cammina piano. C’è un silenzio che sente continuamente definire “irreale”. Invece il silenzio è proprio lì, denso, reale esattamente come tutto il resto. I suoi passi fanno rumore, non ci è abituata. Porta a spasso il cane, ha un po’ paura. Adesso gli altri sono un problema. Antropofobia? Quasi la sente (…)

Violenza

La violenza non piace (quasi) a nessuno. Eppure, dentro molte delle nostre azioni, ogni giorno, si nasconde una piccola quota, quasi invisibile, di violenza. Noi però non la vediamo. Il tutto viene abilmente camuffato, nascosto. Il più delle volte dalla pubblicità, altre dalla consuetudine. E’ come se la suddivisione di un certo atto cattivo in tanti piccoli artefici, nella nostra mente potesse servire a far diventare tutti i partecipanti sommariamente innocenti. La verità è l’esatto contrario: si diventa tutti, allo (…)

L’ora del Noi

Insieme all’emergenza che stiamo vivendo si presentano fantasmi che parlano indistintamente ma minacciosamente del cambiamento o della fine del livello di sicurezza cui siamo abituati. Non tutti però abbiamo paura e le motivazioni possono essere le più diverse. Questo articolo si rivolge proprio ai coraggiosi, ai sani ed ai forti, ai sicuri del proprio sistema immunitario. Certo a voi magari non capiterà ed anche se vi capiterà i sintomi saranno lievi, trascurabili, forse non ve ne accorgerete nemmeno. Il punto (…)