Che cosa è Filosofia Clinica? prima di tutto occupiamoci di chiarire brevemente che cosa sia “filosofia”: arrivando subito al nocciolo della questione, cosa difficilmente accettabile ma a volte necessaria, definiamo la filosofia come l’attività del ragionare propria dell’essere vivente (non possiamo essere certi che questa possibilità appartenga solo all’homo sapiens sapiens) a proposito di tutto ciò che questi incontrerà durante il periodo della sua esistenza, grazie al suo essere cosciente.
Facciamo qualche esempio: che cosa è la bellezza? che cosa è la giustizia? che cosa è la felicità? come bisogna vivere? qual è il senso delle nostre giornate su questo Pianeta? La filosofia garantisce moltissime domande, pochissime risposte e praticamente nessuna certezza… ma una infinita successione di attimi di meraviglia.
Passiamo ora al secondo termine. Che cosa significa “clinica”? Dal dizionario Treccani: “clìnico agg. e s. m. [dal lat. clinĭcus, gr. κλινικός, der. di κλίνη «letto»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che riguarda la clinica medica, cioè l’esame, lo studio e la cura del malato“. Perché è necessario specificare bene questo secondo punto? un filosofo od un “counsellor” in generale non possono accorgersi che, solo a titolo di esempio, quella che somiglia ad una tristezza esistenziale è in realtà qualcosa di più, proprio perché non posseggono gli strumenti concettuali e le autorizzazioni di legge necessarie ad effettuare una diagnosi e, fortunatamente, non possono attuare nessun intervento atto a “curare”. La questione può quindi diventare molto rischiosa, da più punti di vista, sia per il paziente che per l’improvvisato terapeuta. Per questo motivo l’autore ha svolto e completato i suoi studi in entrambi i campi, filosofico e psicologico.
Qual è allora l’ “agire” di Filosofia Clinica? è presto detto. Il senso della “realizzazione” propria della filosofia buddhista è stato utilizzato per plasmare una metodica atta a consentire un avvicinamento alla realtà, superando i limiti imposti dal mondo concettuale in cui siamo immersi. Si è creata una pratica, Eidosofia, e la si è sottoposta a sperimentazione scientifica. Eidosofia è il tramite, il passo iniziale, per mezzo del quale entrare in contatto con Filosofia Clinica.
Il logo, disegnato dall’autore, è formato dall’intersezione delle lettere “phi” e “psi”: la prima simbolo ed iniziale della parola “filosofia” in greco e la seconda della parola “psicologia”. Ciò che si è ottenuto è una figura che dà l’idea di un piccolo essere con le braccia pronte ad accogliere e questo è quanto di più intimo si possa affermare dell’intervento di Filosofia Clinica. Anche il logo, come il nome del metodo, è un marchio registrato.